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Attività editoriali

Per prevenire l’osteoporosi è necessario ottimizzare la salute dell’osso, un processo che dovrebbe durare tutta la vita e iniziare il più precocemente possibile: un’adeguata prevenzione rappresenta infatti l’intervento più importante per combattere l’osteoporosi. A questo scopo, un’alimentazione corretta e l’attività fisica svolta con regolarità costituiscono i principali interventi di prevenzione dell’osteoporosi, da instaurare quanto prima.

Alimentazione. Per prevenire l’osteoporosi e le fratture, un ruolo primario è svolto dalla dieta, che deve essere bilanciata e apportare le giuste quantità di calcio, vitamina D e proteine, nutrienti necessari non solo nell’adulto, ma anche nel bambino e nell’adolescente.

Il calcio, essenziale per la mineralizzazione dell’osso, è presente nel latte e nei latticini, ma anche nell’acqua del rubinetto e in alcune acque minerali, nonché in alcune verdure, come il cavolo, le cime di rapa e i broccoli. La corretta quantità di calcio da introdurre giornalmente con l’alimentazione varia con il variare dell’età e del sesso ed esistono indicazioni specifiche del Ministero della Salute in funzione della fase della vita: ad esempio, la donna con più di 50 anni dovrebbe introdurre 1000-1500 mg di calcio/die, l’uomo con più di 60 anni almeno 1000 mg.

La vitamina D, sintetizzata a livello cutaneo dopo esposizione ai raggi solari, permette l’assorbimento del calcio a livello intestinale; è presente in un numero ristretto di alimenti, tra cui il fegato, alcuni pesci, come il pesce azzurro, e, in minor misura, le uova, il latte e il burro. Il fabbisogno giornaliero di vitamina D per la popolazione con più di 60 anni è pari a 800-1000 UI, quota difficilmente raggiunta negli anziani, in cui di conseguenza un ruolo determinante è svolto dalla supplementazione.

Le proteine, contenute principalmente nella carne e nel pesce, sono necessarie per il corretto funzionamento del sistema muscolo-scheletrico, ma anche per ridurre il rischio di fratture e di complicanze dopo frattura osteoporotica.

È inoltre importante limitare il consumo di alcol e non fumare.

Attività fisica. L’attività fisica protegge lo scheletro, favorisce la postura e l’equilibrio e contribuisce a ridurre il rischio di caduta, che aumenta con l’età. Le ossa dovrebbero essere utilizzate regolarmente per evitare che si indeboliscano, proprio come avviene per l’apparato muscolare. Per mantenersi forti, le ossa hanno bisogno di sollecitazioni frequenti e di breve durata: camminare e salire le scale sono buoni esercizi, ma ancora migliori sono gli esercizi aerobici e di resistenza, che consentono di mantenere la densità minerale dell’osso e l’allenamento muscolare. Bisognerebbe svolgere attività fisica almeno 2-3 volte a settimana, per circa 30-60 minuti, iniziando con gradualità e aumentando a poco a poco l’intensità e la durata dell’allenamento. Camminare almeno 30 minuti al giorno rappresenta in ogni caso una buona regola generale.

Prevenzione delle cadute

La prevenzione delle cadute costituisce un punto chiave nel prevenire le fratture nei pazienti con osteoporosi, accanto all’adozione di accorgimenti farmacologici e non farmacologici. Si stima che circa un terzo dei soggetti con oltre 65 anni cada almeno una volta l’anno e che, nelle donne, l’1% delle cadute provochi una frattura del femore. Il rischio di cadute è alto nelle persone anziane per la presenza di alcune condizioni tipicamente associate all’età: difetti di vista, problemi di equilibrio, assunzione di farmaci che riducono le reazioni di risposta (ad es., antidepressivi, sedativi) e compresenza di malattie debilitanti sia fisicamente sia mentalmente aumentano il rischio di cadute accidentali che, nel paziente con osteoporosi, esitano il più delle volte in fratture. È pertanto opportuno prevedere alcuni accorgimenti ambientali, semplici da attuare e da adottare, come usare il bastone, indossare scarpe con suole di gomma non scivolose, illuminare adeguatamente gli ambienti in cui si vive, evitare di usare i tappeti (o almeno fissarli con reti antiscivolo) e di incerare i pavimenti e predisporre punti di appoggio e maniglie sulle scale e in casa, compreso il bagno. Nei soggetti in cui il rischio di caduta è molto alto, per attenuare la forza di impatto sul segmento scheletrico è possibile utilizzare protettori, ad esempio dell’anca, per ridurre le fratture del femore.

È stato inoltre dimostrato che la supplementazione di vitamina D è in grado di ridurre il rischio di cadute.

Bibliografia

  • Adami S, Bertoldo F, Brandi ML, et al.; Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro. Linee guida per la diagnosi, prevenzione e terapia dell’osteoporosi. Reumatismo 2009;61(4):260-84.
  • http://emedicine.medscape.com/article/330598-overview
  • Ministero della Salute. Linee guida per la prevenzione dell’osteoporosi.
  • Quaderni del Ministero della Salute. Appropriatezza diagnostica e terapeutica nella prevenzione delle fratture da fragilità da osteoporosi. Luglio-agosto 2010, n. 4.
Osteoporosi: prevenzione