Nell’80% dei casi l’iperparatiroidismo è completamente asintomatico ed il suo riscontro è, quindi, accidentale.
Qualsiasi ne sia la causa, comunque, l’iperparatiroidismo determina un aumento del livello di calcio nel sangue, ed è questo che provoca poi i sintomi qualora si manifesti la malattia: debolezza a livello di braccia e gambe, disturbi digestivi con vomito e possibile sviluppo di ulcera, disturbi del sistema nervoso che possono giungere fino a stati di sopore e al coma, formazione di calcoli ai reni che determinano delle dolorose coliche, disturbi oculari e tutta una gamma di manifestazioni patologiche a carico dell’osso, che possono andare dall’osteoporosi a calcificazioni delle articolazioni e dolori articolari.
Esiste un complesso caratteristico che veniva una volta addirittura usato come “spia” della malattia, caratterizzato da lesioni ossee diffuse, fragilità ossea e deformazioni scheletriche.
In caso di iperparatiroidismo secondario si può manifestare un quadro chiamato “osteodistrofia renale”, che può essere di diversa severità, ma spesso più grave di quello determinato dall’iperparatiroidismo primario: possono, comunque, comparire dolori ossei, debolezza muscolare, deformità e fratture scheletriche, calcificazioni vascolari, periarticolari e dei tessuti molli, prurito e, nel bambino, anche ritardo della crescita.
Se si presentano picchi molto alti nel livello del calcio nel sangue, anche la vita del malato può risultare in pericolo.