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A causa della complessità e varietà dei sintomi che si possono accusare, non è facile scoprire immediatamente l’ipercalcemia maligna solo sulla base di un quadro clinico.

E’, quindi, molto importante sospettare l’ipercalcemia maligna sulla base della patologia preesistente: si presuppone, infatti, che il medico sia a conoscenza dello stato patologico di base del paziente, e che in base alle caratteristiche individuali possa tenersi in preallarme nei confronti della comparsa di sintomi sospetti.

Una volta suscitato il dubbio, un semplice esame del sangue è sufficiente per accertare la presenza della patologia.

E’ importante naturalmente effettuare esami periodici per tenere sotto controllo l’andamento della calcemia e l’eventuale efficacia della terapia.

Vi sono alcuni rari casi in cui i sintomi dell’ipercalcemia maligna sono addirittura la prima manifestazione della patologia tumorale alle sue spalle, ed in questo caso è un rilievo fortuito del dato anomalo relativo alla concentrazione di calcio nel sangue a mettere in allarme il medico.

Per diagnosticare la presenza delle metastasi ossee vengono impiegati oggi mezzi quali radiografia, scintigrafia ossea, TAC, risonanza magnetica e tomografia ad emissione di positroni.

In generale, comunque, si tratta di una patologia che necessita dell’attenzione di specialisti di molte discipline diverse, quali oncologi, internisti, radioterapisti, medici nucleari, ortopedici, specialisti della terapia antalgica e, talvolta, anche neurochirurghi.

Ipercalciuria maligna: diagnosi